Si è tenuta oggi a Tramatza una riunione del Direttivo SAF a cui hanno partecipato i nostri rappresentanti di tutta la Sardegna. Al primo punto dell ordine del giorno la delicata questione degli inidonei del CFVA ed in particolare dei colleghi che risultano idonei esclusivamente alle mansioni amministrative.
Le recenti disposizioni del Comandante del CFVA che impongono a questo personale l’orario d’ufficio, nonostante sia assegnato alle stazioni forestali (su cui il Direttivo ha espresso netta contrarietà) riportano alle luce alcune questioni che devono essere chiarite: ad esempio quali sono le “mansioni amministrative” che questo personale può e deve svolgere?
Noi riteniamo che queste siano talmente numerose (gestione della Stazione, atti di PG, notifiche, acquisizione documenti, sommarie informazioni, ecc. ecc.) che il personale può essere proficuamente utilizzato all’interno delle stazione forestale senza limitazioni di turno o reperibilità. Se poi si verificano casi in cui qualcuno approfitta della situazione per “tirare i remi in barca” che l’amministrazione gli affronti con rigore ma non con provvedimenti generici che penalizzano chi ha sempre lavorato ed oggi, nonostante i problemi di salute, continua ad impegnarsi ed a rendere un servizio utile e necessario all’attività svolta nelle stazioni forestali.
Vi sono certamente alcune carenze normative, è stato detto durante la riunione, che devono essere chiarite ed anche il ruolo del nuovo medico competente è stato male interpretato dalla nuova ditta che ha appaltato le nostre visite mediche. Basti pensare che proprio il sindacato è stato costretto a tutelare l’amministrazione (sostenendo con veri e propri ricorsi alla ASL) alcuni dipendenti che venivano dichiarati inidonei al servizio esterno per futili motivi (ad es. non hanno voluto sottoporsi a vaccino antitetanico) o, in altri casi, semplicemente protestando contro i ritardi della visita medica che avrebbe consentito al personale di svolgere regolarmente il proprio lavoro.
Si da quindi mandato al Segretario di chiedere la immediata sospensione del provvedimento e l’apertura di un tavolo dove, con un apposito accordo, si potranno individuare modalità e regole per affrontare un problema che oggi interessa una quarantina di colleghi ma che (con debiti scongiuri) potrebbe riguardare ognuno di noi.
Il protrarsi della discussione ha concesso solo qualche battuta sulla questione della mobilità del personale, la cui linea resta quindi invariata: il SAF pretende dal Comandante trasparenza su tutti i provvedimenti, chiarezza sui numeri e sulle reali presenze di personale nelle stazioni forestali e negli uffici, ed infine il rispetto delle norme contrattuali.