La nuova legge di riforma del FITQ (L.R. 27/2011) arriva dopo molti anni di “stravagante” gestione del nostro Fondo nei quali veniva riconosciuto al dipendente che andava in pensione un assegno integrativo e la relativa liquidazione calcolata sulla retribuzione complessiva (compreso eventuali incarichi anche ricevuti nell’ultimo periodo di attività). Un meccanismo che con l’entrata in vigore della legge regionale 31/89 ed i relativi incarichi dirigenziali (ma non solo) ha di fatto inciso in modo considerevole nelle casse del fondo e che nonostante le proteste di lavoratori, sindacati e qualche componente del Comitato si è protratto fino al giorno in cui, con una norma “pirata” il fondo è stato “cristallizzato”.
Era diventato quasi normale che ad un dipendente regionale che stava per andare in pensione venisse concesso un incarico dirigenziale o di settore in modo da “gonfiare” il calcolo della sua buonuscita. Poco importa se questo meccanismo avesse prima o poi creato un buco che qualcuno avrebbe dovuto preoccuparsi di ripianare. In particolare per la nostra categoria, esclusa dal poter aspirare ad incarichi dell’ultima ora, soltanto l’onere, fra una decina di anni (quando il grosso dei forestali inizierà ad andare in pensione) di dover andare a chiedere al Consiglio Regionale decine e decine di milioni di euro per ripianare il “buco”.
La legge 27 ha messo fine a questo meccanismo ed ha creato delle posizioni individuali in cui devono confluire sia il versamento “volontario” del 5% del dipendente sia i versamenti previdenziali a carico dell’amministrazione. Ancora però, nonostante la legge sia già in vigore da gennaio 2012, nessuno ha avuto modo di conoscere l’importo maturato nella propria “posizione individuale”. Non solo ma pare che nelle casse del FITQ questi soldi proprio non ci siano in quanto utilizzati per pagare le pensioni sopperendo alla carenze di risorse messe a disposizione dalla legge finanziaria.
Ad oggi, nonostante la Corte Costituzionale abbia dichiarato illeggittima la parte della legge regionale 27 che non quantifica le risorse necessarie per fare fronte alle pensioni future (probabilmente qualcuno aveva paura di scrivere chiaramente in legge che razza di voragine aveva creato il meccanismo degli incarichi) non c’è traccia delle nostre posizioni individuali, dove vengono “custodite” e quali siano gli interessi maturati ai dipendenti. Aspetto non trascurabile visto anche l’atteggiamento del servizio Fitq nei confronti dei propri dipendenti (Agenti del secondo contingente) i quali si sono visti chiedere gli interessi per i versamenti chiesti in ritardo dallo stesso Servizio . Parrebbe quindi che lo stesso ufficio stabilisca di spendere i nostri soldi per il pagamento delle pensioni senza che questi possano maturare un solo centesimo di interessi a favore delle posizioni individuali.
Insomma con la buona pace dei revisori della Corte dei Conti che dovrebbero certificare il bilancio del Fondo, si ignora quanto stabilito dalla legge 27 e si fa finta di nulla circa le disposizioni della recente sentenza della Corte Costituzionale. Se però qualcuno pensa di creare un nuovo buco di bilancio utilizzando i nostri versamenti mensili per pagare le “favolose” buonuscite e pensioni di qualcuno con il forte rischio che il personale CFVA sia costretto in futuro a chiedere al Consiglio Regionale di finanziare le nostre posizioni individuali (traducendo un famoso detto sardo) “ha proprio appeso le chiavi nel posto sbagliato“.