In questi giorni abbiamo ricevuto diverse richieste di chiarimenti ed informazioni (anche a seguito della diffusione in diversi uffici regionali di Cagliari di una mail sull’argomento) ed abbiamo ritenuto opportuno illustrare l’attuale situazione del Fondo, che, pur dovendo fare i conti con diverse problematiche, rappresenta per tutti noi un importante riferimento per affrontare i pesanti tagli che troveremo nelle nostre pensioni, che va tutelato, difeso e per il quale non dobbiamo smettere di impegnarci per migliorarlo.
Entrando nel merito ed in estrema sintesi, è vero che al momento continua a non esserci l’equilibrio di bilancio, perché nella LR n.27/11 non è stato assicurato il giusto contributo annuale per la spesa “storica” del passato. Questa è anche la causa dell’impossibilità di procedere all’effettiva separazione tra vecchia contabilità della LR n.15/65 (prestazioni per i periodi di iscrizione sino al 31 dicembre 2011) e nuova contabilità delle posizioni individuali create dal 1° gennaio 2012. Ed è anche il motivo, a nostro parere, del mantenimento sia dell’obbligo di iscrizione, sia della elevata quota del 5% a carico del dipendente.
Al riguardo, alleghiamo la nota Uil-Saf del 22.3.2013, che spiega il ragionamento più semplice per determinare il contributo annuale indispensabile per far fronte agli obblighi derivanti dalla LR n.15/65, e per rendere di conseguenza effettivi gli accantonamenti del nuovo sistema. Però è anche vero che una discreta parte delle somme necessarie sono poi state stanziate nelle Finanziarie 2013 e 2014, e che gli importi “accantonati” nei conti individuali (pur in parte oggi virtuali) vengono aggiornati per intero –per legge- con un buon indice di rivalutazione (attualmente circa il 3% annuo). Per cui, anche se le somme non sono tutte presenti in cassa, la capitalizzazione è comunque calcolata sull’importo spettante a ciascuno. Inoltre il 5% da noi versato determina un buon vantaggio fiscale, dato che viene detratto dall’imponibile come oggi è consentito solo per i piani individuali pensionistici. Infine, per quanto sia comunque auspicabile la definizione di un piano di rientro per ricostituire più congruamente il patrimonio del Fondo, va considerato che la Regione risponderà in ogni caso degli obblighi del FITQ verso gli iscritti.
Aggiungiamo che all’interno del Comitato abbiamo più volte insistito sull’azione di recupero crediti non solo verso Abbanoa (che deve al Fondo circa 6 milioni di euro e per la quale sono già partiti gli atti ingiuntivi), ma anche verso la Regione, dato che nei primi due anni di vigenza della LR n.27/11 (2012-2013) e limitandosi a ragionare per “differenza”, (cioè calcolando ciò che manca nei conti individuali rispetto a quanto ci dovrebbe essere) abbiamo accertato un debito di circa 18 milioni di euro. Inoltre, sempre avendolo chiesto da molto tempo in Comitato, il Servizio ha l’incarico di predisporre il quadro delle situazioni degli iscritti al 31.12.2011, per individuare gli importi maturati a quella data (sia per la liquidazione che per l’assegno integrativo della pensione) ; le cose non sono semplici per vari motivi, comunque si è avviato il lavoro e vedremo di insistere. Da tenere presente, anche in questo caso, che pure per le due prestazioni maturate al 31.12.2011 è prevista (per legge) la rivalutazione sino al pensionamento, momento nel quale verrà riscossa la liquidazione e sarà definito l’assegno integrativo della pensione. Infine, nonostante tutto, stiamo riuscendo a far stanziare somme di rilievo per poter concedere le anticipazioni della liquidazione e per i piccoli prestiti.
Tutto questo detto, a nostro parere non bisogna né perdere la bussola (i contributi versati non sono buttati e i benefici non sono in discussione), né smettere di batterci per migliorare la situazione (portare in equilibrio il bilancio annuale, dare la possibilità di interrompere l’iscrizione, elevare il contributo della Regione, diminuire la quota del dipendente, facilitare l’accesso agli accantonamenti). Noi lo faremo appena possibile con il nuovo Assessore del
Personale, con il primario obiettivo di far aumentare il contributo dello 0,59% per la rendita vitalizia, di cui abbiamo sempre contestato (già quando la LR n.27/11 era in discussione) l’esiguità. Inoltre non bisogna dimenticare la grave inosservanza relativa alla mancata applicazione dell’art.2 della stessa LR n.27/11, che disponeva che la Giunta regionale disciplinasse l’estensione del sistema integrativo ai colleghi non iscritti o di nuova assunzione. Questo è il quadro completo che possiamo fare, avendo piena cognizione di quanto abbiamo riferito e ritenendo che si debba agire con la finalità di rendere più solido e favorevole il Fondo.
I rappresentanti dei lavoratori nel comitato del fitq
Giampaolo Spano, Giuseppe Vacca e Sergio Talloru.