Si è tenuta ieri, giovedì 4 giugno, nei locali della direzione generale del CFVA, una riunione fra organizzazioni sindacali e comandante del Corpo per discutere della campagna antincendio 2015 e del nuovo “portale informatico” CFVA. Alla riunione hanno partecipato inoltre il Direttore del servizio Affari Generali Carlo Masnata, Il direttore del Personale Paola Latte ed il direttore del Servizio Antincendio Silvio Cocco.
Campagna antincendio:
Il Comandante del CFVA, Gavino Diana, ha illustrato la situazione precisando che si sta chiudendo proprio in questi giorni l’aggiornamento del piano antincendio che quest’anno vedrà anche la partecipazione dei militari per le aree di loro pertinenza.
Il piano conferma a grandi linee le “forze in campo” degli scorsi anni di Vigili del fuoco, Ente foreste e associazioni di volontariato sia per quanto riguarda il numero delle persone impegnate sia per quanto riguarda i mezzi a disposizione.
Anche nel CFVA, ha precisato il comandante, si confermano le “forze in campo” degli scorsi anni ma con qualche piccola novità: verranno rafforzati i nuclei investigativi e continuerà l’attività di “ricerca e sperimentazione” sull’attività antincendio attraverso la formazione (verrà attivato un corso on-line per l’attività di DOS) e l’utilizzo di lance miscelatrici schiumogene che in un primo momento continueranno ad essere testate dai gruppi Gauf per poi essere, nel tempo, utilizzate in più ampia scala.
Si valuterà l’attivazione in ogni STIR di squadre notturne antincendio, questo sia per garantire un servizio tempestivo in caso di emergenze e sia per limitare il carico delle chiamate in reperibilità del personale (che potrebbe essere già provato da una giornata di emergenza incendi) incidendo e stravolgendo comunque sulle forze in campo nel singolo reparto il giorno dopo.
Per quanto riguarda il SAF abbiamo evidenziato la necessità di migliorare la qualità delle visite mediche e delle dotazioni di protezione individuali sia con un specifico servizio CFVA di protezione e prevenzione che possa inoltre (nonostante i vincoli imposti dalle regole sugli appalti) consentire il ritorno a strutture pubbliche che rappresentano, in alcuni settori per noi fondamentali, un riferimento di eccellenza.
Sulla organizzazione di nuove strutture operative anche notturne, abbiamo riferito al comandante che in alcuni casi ci sono colleghi (idonei e “giovani”) che prestano servizio negli uffici centrali che sarebbero ben disponibili a partecipare alla campagna antincendio ma che questo spesso non gli viene consentito. Occorre invece incentivare ed allargare la partecipazione a queste strutture temporanee, anche a costo di rallentare l’attività amministrativa, perché ogni ulteriore prelievo nelle stazioni forestali particolarmente carenti e con un numero crescente di inidonei, andrebbe a minare quella capacità di “pronto intervento” sul territorio che è la vera forza della lotta agli incendi.
Occorre poi limitare al minimo le incombenze “burocratiche” per il personale che finiscono per assorbire una quantità di tempo eccessiva che viene naturalmente tolta all’attività sul territorio. Questo sia con il rilevamento di superfici o incendi a dir poco irrilevanti, sia attraverso macchinosi sistemi informatici che male si adattano ai tempi disponibili nelle emergenze.
Abbiamo rappresentato inoltre al Comandante il fatto che è paradossale che la Regione finanzi l’attività dei vigili del fuoco e non trovi i soldi per pagare i nostri straordinari o le risorse necessarie per le progressioni orizzontali per il personale CFVA finora rimasto escluso. Che anche il comandante, e non solo le organizzazioni sindacali, si faccia carico di rappresentare all’Assessore, alla giunta ed al Coran queste problematiche. Su questo particolare aspetto il dott. Diana ha precisato che anche in vista della riunione aveva già provveduto ad un ennesimo sollecito per la risoluzione dei problemi contrattuali.
Portale informatico:
Su questo aspetto il dott. Masnata ha evidenziato la necessità di migliorare la capacità di monitorare il nostro lavoro anche per evidenziare che la nostra attività non può essere misurata unicamente dai numeri statistici che emergono finora, ovvero numero di sanzioni, CNR o arresti. Se in una stazione forestale sono state fatte poche sanzioni significa che si è lavorato poco? Assolutamente no. Potrebbe essere che a fronte di mille controlli ed una massiccia presenza sul territorio si sia fatta molta prevenzione e proprio per questo poche sanzioni. Occorre, ha precisato Masnata, individuare sistemi che ci consentono di rispondere in modo analitico a giunta regionale, consiglio ed opinione pubblica su come vengono spesi gli 80 milioni di euro che tutti gli anni costa il Corpo Forestale della regione.
Alle numerose critiche di tutte le organizzazioni sindacali (Il SAF è entrato nel dettaglio di numerosi aspetti tecnici da correggere o eliminare del tutto) la direzione ha risposto che verranno prese in considerazione tutte le criticità, per eliminarle e rendere semplice l’utilizzo del sistema, anche incidendo, dove necessario, sul numero di postazioni informatiche con l’acquisto di ulteriori e più moderni computer.