In questi giorni il Governo si appresta ad affrontare la riforma delle pensioni del Comparto Sicurezza e così come previsto dall’articolo 19 della Legge 183/2010 dovrà stabilire nuove regole che tengano conto delle specialità di una categoria a cui sono richiesti, fra le altre cose, “peculiari requisiti di efficienza operativa”.
Gli Statuti delle Regioni e delle Province Autonome sanciscono che le Competenze (che nelle restanti regioni “ordinarie” sono assegnate al Corpo Forestale dello Stato) vengono svolte nel loro territorio dal personale appartenente ai Corpi Forestali Regionali o Provinciali, che però finora non hanno potuto usufruire dei vantaggi pensionistici (“scivolo”) riservati dallo Stato agli operatori del Comparto sicurezza compresi quelli appartenenti al CFS.
Noi riteniamo infatti, profondamente ingiusto che lo Stato non tenga conto che personale (con tanto di qualifiche di Pubblica Sicurezza) che svolge lo stesso identico lavoro venga discriminato per il fatto che opera in una Regione a Statuto speciale. Cosa, per altro, che non avviane in altre categorie. Un conducente di Autobus che lavora a Cagliari usufruisce delle agevolazioni previdenziali previste dallo Stato per chi svolge lavori usuranti esattamente come il conducente che presta servizio a Roma. Perché questo non può avvenire con il personale appartenente al Corpo Forestale?
Il Corpafor per questo ha messo in campo alcune iniziative atte a sensibilizzare il Governo sulla questione delle Pensioni perché riteniamo che, nonostante le pesanti restrizioni che hanno colpito tutto il mondo del lavoro, se ci saranno spazi per riconoscere le peculiarità delle forze di polizia queste dovranno essere riconosciute anche al personale Forestale di Regioni e Province Autonome.