Una volte pare che un tizio percorrendo la superstrada contromano, abbia sentito alla radio della sua auto l’annuncio: “attenzione c’è un pazzo che guida contromano sulla 131” è dentro di se ha pensato: solo uno? Qui è pieno di pazzi!
Nella riunione che si è tenuta a Cagliari stamattina sulla mobilità del personale CFVA, quando il Comandante ha ribadito che la sua idea di mobilità è sempre stata (anche nelle riunioni precedenti) del tipo “intra-ripartimentale” anche noi per un momento abbiamo pensato di essere un po’ pazzi! Ma finalmente, dopo mesi di incontri, abbiamo almeno chiarito che limitare la mobilità all’interno del ripartimento non risolve alcun problema ne per i dipendenti ne per l’Amministrazione e soprattutto non è mai stata una richiesta dei sindacati.
Sia chiaro che nessuno vuole “sguarnire” eccessivamente alcuni ispettorati o addirittura chiudere le stazioni in cui il personale dovesse presentare in blocco domanda di trasferimento, ma limitare la mobilità a pochi posti e lasciare gli altri alla discrezionalità della Direzione CFVA con una sorta di selezione (sulla base di titoli discrezionali che sembrano già contenere a loro interno nomi e cognomi) non è previsto da alcuna norma e soprattutto non troverà, abbiamo detto chiaramente al comandante, alcun consenso dalla parte sindacale.
Noi vogliamo che venga fatta una ricognizione precisa delle carenze e che tutti i posti vengano messi a disposizione. Se poi ci sono, come diceva il Comandante, delle non meglio precisate esigenze particolari dello Stir di Nuoro per del personale con dei “titoli particolari” (non sappiamo se cerchino forestali che abbiano concorso per il premio Nobel, con esperienze nell’alta finanza, o ex primari ospedalieri) siamo disponibili a valutare le esigenze dell’amministrazione. Ma queste devono essere chiare e trasparenti di modo che sia facile per tutti capire quali esperienze professionali e quali titoli possano agevolare lo svolgimento di una determinata funzione.
Abbiamo anche spiegato che cercare di colmare le carenze che ci sono in alcune stazioni è un interesse di tutti. Così come lo è cercare di dare risposte al personale che a causa del costo degli affitti, del blocco dei contratti, e dell’aumento dei prezzi (primo fra tutti il gasolio) ha grosse difficoltà a sostenere i costi necessari per lavorare in sedi anche molto lontane da casa. Non si tratta di numeri, abbiamo ribadito per l’ennesima volta, ma di persone, di famiglie, di lavoratori che dovrebbero potersi concentrare principalmente sul lavoro e non sui viaggi, sull’usura dell’auto e sul prezzo del gasolio.
Nella riunione di ieri abbiamo concordato che un apposito gruppo di lavoro farà una puntuale ricognizione degli esuberi e delle carenze. Un lavoro che consentirà poi fare le dovute considerazioni su quali e quanti spostamenti saranno possibili. Tutto questo a meno che qualcuno non abbia ancora deciso di andare contromano sulla 131… staremo a vedere.