Con una recente nota il Comandante del CFVA stabilisce che tutto il personale, che alle visite mediche annuali è stato adibito all’esclusivo impiego “amministrativo”, dovrà svolgere orario non turnato e garantire quindi la presenza di personale nelle ore di apertura al pubblico della Stazione Forestale.
Una disposizione che ha delle ricadute dal punto di vista organizzativo ed è certamente penalizzante (dal punto di vista economico) per il personale che dopo vent’anni di “onorate campagne antincendio” si trova a dover fare i conti con una patologia, magari arrivata con l’aiuto degli “accidenti” del nostro lavoro.
Un argomento delicatissimo che sia l’amministrazione che le organizzazioni sindacali hanno affrontato finora con molta cautela e diplomazia anche perché le norme stabiliscono chiaramente che il personale che non possiede più i requisiti fisici previsti potrebbe facilmente perdere le qualifiche ed essere assegnato in un qualsiasi ufficio della Regione.
Per chiarezza di informazione occorre però precisare che la nota del Comandante del CFVA scaturisce da alcune controversie nelle quali alcuni colleghi, idonei solamente alle mansioni amministrative, ritengono di avere il diritto al lavoro turnato ed alla reperibilità (e le conseguenti attribuzioni economiche) sostenendo però di non dover prestare alcun servizio esterno alla Stazione Forestale. Escludendo di fatto, oltre il “normale servizio operativo e antincendio, anche le attività come una semplice notifica, l’acquisizione di atti da altri uffici o addirittura ritirare e consegnare la corrispondenza.
Attività che evidentemente devono essere comunque svolte dal restante personale magari alla fine di una pesante giornata di incendi. Non conosciamo le patologie di chi sostiene queste tesi e non vogliamo certamente entrare nel merito delle questioni mediche, ma visto che quasi tutti gli uffici pubblici o quelli postali sono dotati per legge di accessi adatti anche a disabili in sedia a rotelle, per sostenere che questi compiti non possano esser svolti immaginiamo che la loro sarà sicuramente una malattia gravissima.
Un caso su cui non occorrono ulteriori commenti ma che deve far riflettere tutti perché alcuni atteggiamenti quantomeno “poco responsabili” rischiano di danneggiare i tanti colleghi che nonostante le patologie lavorano e si impegnano contribuendo attivamente al lavoro (necessariamente di gruppo) che deve essere svolto all’interno di una stazione forestale.
Il SAF chiede al Comandante del Corpo di affrontare la questione con il senso di riconoscenza per i colleghi che hanno sacrificato per tanti anni con il loro lavoro, con il senso di solidarietà nei confronti di chi ha avuto meno fortuna nel doversi confrontare con una grave patologia, ma facciamo anche una riflessione sul fatto che qualcuno (per fortuna pochissimi) deve capire che il tempo dei “soli diritti” è finito da molto tempo.
Nota del Comandante CFVA su personale idoneo solo ai compiti amministrativi