L’Assessore al Personale Mario Floris non è tanto convinto che il provvedimento del Governo sulla riduzione del valore dei buoni pasto sia così legittimo e chiede l’intervento dell’ufficio legale della Regione.
In un recente incontro, l’Assessore ha fatto il punto della situazione chiarendo definitivamente il fatto che la Regione Sarda non può non applicare il decreto legge per la “spending review” ma ci ha anche consegnato una nota, indirizzata alla Direzione dell’Area Legale, con la quale si chiede di valutare i profili di legittimità costituzionale dell’art. 5 comma 7 del decreto-legge n.95/2012.
Nella nota si legge che la spesa è già stata limitata dalla Regione attraverso il numero massimo di 100 annui; “numero su cui è stato impostato il valore nominale, anche a discapito di altri istituti“.
“Il livellamento del valore dei buoni pasto (conclude la nota) prescindendo dall’effettivo peso della spesa sostenuta, sacrifica irrazionalmente le scelte della Regione connesse alla propria organizzazione, cui è strettamente legato il numero ed il valore del buono pasto”. La Regione si è differenziata infatti da altri contratti collettivi pubblici che prevedono importi inferiori ma non contingente numerico.