Ormai è ufficiale vi sarà un presidio del CFS a Sassari per contrastare una non meglio precisata “criminalità agricola” che probabilmente (a parere della dirigenza del Corpo Forestale dello Stato) il CFVA non riesce a contenere. La domanda che però sorge spontanea è: cos’è la criminalità agricola? Finora infatti si è sempre parlato o di reati in agricoltura o di criminalità in genere e nonostante ci siano stati casi di personaggi come Totò Riina che si definiva un “semplice agricoltore” nessuno aveva pensato che potesse esistere una vera e propria categoria di “criminali agricoli”.
Allo stesso modo, infatti, ci sono reati che riguardano il mondo dello sport ma nessuna forza di polizia si è finora inventata il contrasto alla “criminalità sportiva” che più che estorsioni, truffe o ricatti farebbe venire in mente malviventi che organizzano tornei di rapine o gare di furti. Che i vertici del CFS nella loro confusione sui problemi che affliggono la nostra isola pensino che la criminalità agricola sia quella che “coltiva i reati”?
Un nuovo nucleo del CFS in Sardegna per sovrapporsi chiaramente al nostro lavoro, istituito da una dirigenza miope a discapito del resto dei Forestali dello Stato che con numeri sempre più risicati sono costretti a subire i limiti di un amministrazione che disperde uomini e risorse. Soltanto pochi giorni fa nel Parco Naturale D’abruzzo è stato ucciso a fucilate l’orso Stefano simbolo di una delle perle naturali d’Italia, un fatto che avrebbe dovuto fare indignare e riflettere tutti i forestali d’Italia.
Ci sarebbe piaciuta una reazione forte che avesse dato all’opinione pubblica il senso del ruolo del corpo forestale, magari anche in collaborazione con regioni e provincie autonome, magari con un forte supporto alle stazioni ed ai colleghi che operano in quel territorio. Un modo anche per ritrovare fra di noi l’orgoglio del nostro ruolo e della peculiarità di essere l’unica organizzazione di polizia che conosce e tutela realmente l’ambiente ed il territorio.
La realtà invece è ben diversa, una “crociata” inutile e dannosa dei dirigenti del CFS attuata per altro in un momento di grave crisi, restrizioni ed odio della pubblica opinione per gli sprechi e le inutili sovrapposizioni. Un ennesima iniziativa che rischia di gettare discredito su tutte le nostre istituzioni e sulla quale le organizzazioni sindacali del CFVA con un documento unitario chiedono alle principali cariche istituzionali e politiche una ferma presa di posizione.
Istituzione CFS del centro per i controlli sulla criminalità agricola ed alimentare in Sardegna