Trasmettere agli “uffici superiori” le persone identificate durante il servizio è compatibile con le norme sulla Privacy? Cgil, Cisl, Uil e SAF chiedono il parere del Garante

fiorelliniLa normativa sulla “Privacy” impone, già da molto tempo, regole stringenti sulla gestione dei dati personali e più in generale sul rispetto della persona e del proprio diritto di tenere riservati aspetti “intimi” della propria vita privata. Normativa rafforzata dall’istituzione della figura del “Garante” (anche per far fronte agli effetti della tecnologia che lascia sempre meno spazio alla riservatezza con traccie indelebili sulla nostra posizione (telefoni cellulari con gps) sui nostri acquisti e quindi sulle nostre esigenze  (carte di credito e bancomat) e sulle nostre abitudini (siti web visitati).

Tutti soggetti, pubblici o privati che possono accedere o devono detenere in qualche modo informazioni personali sono tenuti ad informarne l’ interessato facendo firmare un apposita liberatoria. Importanti istituzioni come la Magistratura e le forze di polizia hanno dovuto modificare profondamente il loro modo di gestire i dati personali e l’accesso al sistema informatico del Ministero degli Interni (seppur previsto dalla legge 121/81) è stato limitato e regolamentato a seguito delle disposizioni del Garante per la Privacy.

La direzione del CFVA di recente ha emanato una disposizione per la quale il personale delle stazioni forestali è tenuto ad identificare le personela cui presenza in determinati luoghi ed in particolari orari appaiono significative anche in funzione di una lettura completa delle dinamiche sul territorio“. In buona sostanza quello che i forestali hanno sempre fatto ma aggiungendo per la prima volta che questi dati dovranno essere catalogati e trasmessi agli uffici superiori. Un aspetto che se contestato formalmente potrebbe esporre il nostro personale (oltre ad eventuali azioni di parte degli “identificati” che dovessero dimostrare di avere subito un danno) alle sanzioni previste dal codice della privacy che possono arrivare a numerose decine di migliaia di euro.

Nell’incertezza ed a tutela dei propri iscritti Cgil, Cisl, Uil e SAF chiedono al Garante della Privacy di esprimere il proprio parere sulla legittimità delle disposizioni della nostra Amministrazione. Un modo per chiarire quali siano esattamente le nostre prerogative per operare pretendendo dai cittadini il rispetto delle regole ma essendo anche i primi a rispettarle.

Codice della Privacy (D.legs. 196/2003)

http://www.garanteprivacy.it

Disposizioni del Garante sulla Privacy sull’accesso allo SDI delle forze di Polizia