Si è tenuta a Cagliari giovedì 20 agosto una manifestazione organizzata dal SAF per rimarcare l’esigenza di una riforma del Corpo Forestale della Regione che contenga anche alcuni aspetti giuridici ed economici che riconoscano fino in fondo il nostro ruolo e la nostra funzione.
All’iniziativa hanno partecipato circa sessanta delegati territoriali provenienti da tutta la Sardegna con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e la classe politica sull’importanza del nostro ruolo ma anche sulla necessità di apportare le modifiche necessarie ad avere un quadro normativo e contrattuale rispondente alle esigenze del personale del Corpo.
Non è più tollerabile infatti, a nostro parere, l’assoluta indifferenza dell’amministrazione (assessore e comandante) rispetto ai problemi del personale del CFVA. L’unico riconoscimento, per un lavoro che, fra le tante altre cose, ti costringe ad andare in giro armato e con l’obbligo di intervento è rimasto esclusivamente un’indennità d’istituto, il cui valore è stato abbondantemente cancellato dalle opportunità negate ai forestali rispetto ai nostri colleghi “civili” della amministrazione centrale, come ad esempio il concorso interno, che ha consentito a tutti di progredire di “grado” senza spostarsi dalla propria scrivania.
Anche nell’ultima trattativa con il Coran sono state ignorate completamente le nostre richieste specifiche. Eppure per altre categorie, come la protezione civile, vi sono state precise indicazioni dell’assessore ed una forte azione della loro dirigenza, che hanno portato ad un accordo specifico. Per il CFVA parrebbe invece nessun problema contrattuale degno di attenzione da parte dell’amministrazione, nessuna questione specifica da affrontare, ma solo un contratto di poche norme fatto su misura per altri dipendenti che ci toccherà, nostro malgrado, indossare.
Il risultato di questa intollerabile indifferenza è che non sappiamo, a contratto firmato, quanti colleghi finora esclusi dalle progressioni, saranno ulteriormente penalizzati. Non sappiamo se la banca delle ore (che volevamo con precisi riferimenti al nostro lavoro) potrà essere utilizzata dal personale che fa i turni nelle stazioni forestali e continueremo a fare la reperibilità per pochi euro con la beffa di perderne anche una parte quando ci richiamano in servizio.
Lamentiamo l’eccessiva burocratizzazione della struttura e un’organizzazione periferica di tipo feudale, con a capo funzionari che procedono indipendenti gli uni dagli altri.
Una direzione che non segue con impegno le vertenze e le legittime richieste dei lavoratori, che procede senza alcuna reale concertazione in materia di trasferimenti; che impone restrizioni agli istituti contrattuali in vigore, avallando illogiche e penalizzanti interpretazioni degli stessi, non rappresenta più un punto di riferimento su cui poter contare, ma un ostacolo, un impedimento, un freno nell’attività del corpo forestale e di vigilanza ambientale.
Noi riteniamo che la risposta del nostro sindacato a questo stato di cose che si protrae per troppo tempo può essere solo la mobilitazione.
Giovedi 25 settembre nuova manifestazione a Cagliari di fronte all’assessorato della difesa dell’ambiente.
“maggiore attenzione ai problemi del personale del Corpo ed una legge di riforma che riconosca giuridicamente ed economicamente il nostro ruolo”
Il telegiornale su Rai tre (11°minuto)