Il Consiglio Regionale stabilisce con la legge n. 35 approvata il 23 dicembre scorso che per “attività legate alle funzioni di protezione civile” la Giunta Regionale può autorizzare il personale non dirigente nei limiti consentiti dagli stanziamenti di bilancio, ad effettuare lavoro straordinario sino ad un massimo individuale di ottanta ore mensili. Stabilisce inoltre che al personale titolare di incarico verranno pagate tutte le ore di straordinario quando queste vengono fatte al di fuori dell’ambito a cui l’incarico si riferisce.
Una norma che all’articolo 13 “misure per la protezione civile” apporta una modifica sostanziale dell’art. 101 del contratto collettivo di lavoro che finora stabiliva “l’onnicomprensività” dell’indennità di settore comprendendo nella cifra corrisposta anche una quota di straordinario pagato in modo “forfettario”, sia che questo venga realmente effettuato sia che invece si facciano soltanto le 36 ore settimanali di servizio.
Il provvedimento viene fatto poi seguendo una procedura d’urgenza, non in una norma organica che eventualmente migliori e renda più favorevole il contratto di lavoro, ma con un solo articolo che affronta unicamente il problema delle emergenze in capo al personale della direzione generale della Protezione Civile. In particolare per chi ha un incarico ed ha dovuto effettuare un elevato numero di ore di straordinario che, per i suddetti vincoli contrattuali, non gli sono state retribuite.
Nella stessa norma il Consiglio Regionale si scorda clamorosamente del problema delle progressioni (contenuto nello stesso ddl della Giunta) che riguarda principalmente il personale del CFVA, ma sopratutto affronta la questione delle emergenze in modo assolutamente parziale e discriminatorio per chi, come noi, la “protezione civile” la esercita tutti i giorni.
Si paga lo straordinario a chi ha già l’incarico ma ci si scorda clamorosamente del personale che quotidianamente svolge sul campo opera di protezione civile. Per il personale CFVA impegnato a cercare persone disperse, soccorrere escursionisti e cacciatori o semplicemente obbligato dalle norme ad esercitare il proprio ruolo o a redigere atti di polizia giudiziaria, lo straordinario effettuato, nella più rosea delle ipotesi, si può soltanto recuperare.
Un tempo, in ogni legge finanziaria, si “aggirava il contratto di lavoro” con norme “at personam” che riguardavano riconoscimenti economici, di carriera o pensionistici (come ad esempio il Fitq) per piccoli gruppi o anche singoli dipendenti. Un fenomeno di furbetti che allora, nel pieno della prima repubblica, veniva chiamato senza troppi giri di parole clientelismo. La Giunta Regionale può fare ancora in modo che la norma del pagamento di tutte le ore fatte venga applicata a tutto il personale compreso il CFVA. In caso contrario nonostante sia passato molto tempo e siano cambiati i “suonatori”, avremo la riprova che la musica è tristemente sempre la stessa.
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA legge 23 dicembre 2015