Il prossimo 7 settembre ci sarà un nuovo incontro con l’assessore della difesa dell’ambiente per definire, in accordo con le organizzazioni sindacali, un disegno di legge per la riforma della legge 26/85 istitutiva del CFVA. Il SAF già da molti mesi ha presentato una propria “proposta di legge” presente ora anche in Consiglio Regionale grazie all’iniziativa dei Consiglieri Regionali Daniele Cocco e Eugenio Lai (PL 358/2016). Un disegno di legge che noi riteniamo organico ed in linea con le norme dello Stato e con quelle applicate nei corpi di provincie e regione autonome dove come in Sardegna continuerà a permanere il ruolo, la funzione e le competenze del CFVA.
Facciamo un breve elenco delle principali modifiche ed integrazioni che noi chiediamo alla Giunta Regionale:
Presidenza della Giunta Regionale: La modifica della dipendenza dal CFVA che da struttura dell’assessorato della difesa dell’ambiante passi alla Presidenza. Una scelta che noi riteniamo maggiormente coerente con le competenze del Corpo e più simile a quanto attuato nelle altre regioni o provincie autonome.
Ufficio Stampa interno al CFVA: appare quanto mai necessario dare una corretta informazione all’opinione pubblica sull’attività del Corpo. Una scelta che deriva non solo dalla necessità di dare corrette informazioni sulla nostra attività e di valorizzare quindi il nostro lavoro, ma anche quella di diffondere le notizie utili alla prevenzione dei reati nelle materie di nostra competenza.
Qualifiche di PG: la nostra proposta di riforma colma una grande lacuna della vecchia legge Regionale n. 26 che scordava completamente di precisare l’origine delle nostre qualifiche di polizia giudiziaria. Una carenza che ha resistito finora, anche di fronte a sentenze di vari, agli attacchi di avvocati che nella speranza di invalidare importanti atti di PG hanno messo in discussione le nostre qualifiche ma che deve essere risolta e chiarita.
Concorsi Interni: si stabilisce (fermo restando il possesso dei titoli di studio previsti) il principio della possibilità di carriera interna attraverso delle selezioni riservate al personale in servizio, sia per l’accesso al ruolo Ispettori che per quello Ufficiali che Dirigenti. La proposta di legge consente di inserire nuovi gradi (esclusivamente quelli in uso nelle altre forze di polizia e nei corpi forestali regionali) ma anche di adeguare a questi (nella contrattazione collettiva) eventuali differenziali e riconoscimenti economici.
Comandi Stazioni e struttura organizzativa: L’organizzazione del Corpo diventa più snella ed omogenea nella sua gestione. Quattro comandi provinciali con a capo un dirigente (Cagliari, Sassari, Nuoro Oristano) da cui dipendono anche quattro commissariati (Iglesias, Lanusei, Tempio e Villacidro) comandati da un commissario. Le 82 stazioni forestali e le Blon restano il riferimento territoriale portante della struttura e sono comandate da un Ispettore. La legge istituzionalizza inoltre i nuclei e le sezioni di PG.
Mobilità del personale: la legge vincola la direzione generale del Corpo, sulla base degli organici, ad istituire delle mobilità che dovranno tenere conto delle richieste del personale.
Sicurezza del personale e visite mediche: il comandante del Corpo diventa, ai fini delle norme sulla sicurezza del personale, datore di lavoro. Questo consentirà una maggiore attenzione nella adozione di specifiche dotazioni individuali e visite mediche.
Fregi armamento e divise: La legge prevede uno specifico regolamento che recepisca quanto già in uso (fregi e distintivi) nelle altre forze di polizia ed istituisce una commissione vestiario (“costituita da personale di comprovata esperienza nell’utilizzo sul territorio delle uniformi, dei mezzi e delle attrezzature”) con il compito di individuare e migliorare le dotazioni individuali del personale.
Contrattazione specifica per il Corpo: occorre ricordare che nessuno dei corpi forestali regionali o provinciali (nemmeno il CFS) hanno mai optato per una contrattazione separata rispetto al loro comparto di riferimento. Tuttavia noi riteniamo che, pur non abbandonando il comparto contrattuale della Regione, occorre, per le scelte specifiche per il personale “in divisa”, che ci sia sempre la maggioranza delle loro deleghe. La legge inoltre riafferma il principio (con la previsione del titolo di studio di diploma già per il ruolo agente) secondo il quale i compiti svolti dal personale CFVA sono assimilabili almeno alla categoria “C” del personale della Regione.
Indennità d’istituto: l’attuale riconoscimento economico legata alla funzione specifica del CFVA noi riteniamo sia insufficiente e rileviamo che sia la più bassa fra tutte le indennità riconosciute al personale dell’oramai ex CFS ma anche a quello delle regioni e province autonome. Nella nostra proposta si chiede che il valore minimo di questa indennità corrisponda almeno alla media di quanto corrisposto al personale degli altri corpi forestali di regioni e province autonome.
Osservazioni e richiesta di chiarimenti sul “documento di lavoro” presentato il 28 luglio scorso
- Non si capisce la necessità della rotazione del personale che svolge il ruolo di Comandante di Stazione (o per il personale distaccato in procura) ponendo un limite temporale all’incarico addirittura fissato in legge. Per altro senza porre limiti a nessun altro incarico compreso quello ben più importante di comandante del Corpo.
- Appare poco chiara la possibilità di accorpare alcune stazioni forestali per creare “unità organizzative” (commissariati?). Si vogliono chiudere le stazioni per creare ulteriori strutture “centrali” comandate da un ufficiale?
- La previsione di lavoro usurante è prevista per legge dello Stato (L. 247/2007) e le casistiche per accedervi sono state aggiornate nell’anno 2011 con i decreti 67 e 214. Quale previsione normativa la regione intende inserire nella riforma della legge regionale 26?
- Si propone l’introduzione di nuove figure professionali come “assistente superiore” che però non trovano alcun riferimento nelle forze di polizia e tantomeno nei corpi forestali regionali.
- Sulle fasi concorsuali, a nostro parere la legge non deve entrare nel merito delle prove ma deve stabilire esclusivamente i titoli di studio necessari ed il principio dei concorsi interni (solo interni quando il titolo di studio è lo stesso come per agente ed ispettore) e con una percentuale non inferiore al 50% per le altre aree.
- Quali risorse economiche da destinare alla legge?