Il fascino della “paletta”: anche la polizia penitenziaria chiede di fare i posti di blocco

Un modo ironico per evidenziare un problema più ampio che riguarda la generale sovrapposizione delle competenze fra le forze di polizia ma anche per evidenziare il ruolo del sindacato che (anche alla luce dei devastanti tagli che tutti stiamo subendo) nelle sue richieste per essere credibile deve essere coerente.

Sappiamo bene cosa dice il Codice della Strada sulle competenze della Polizia Penitenziaria e del Corpo Forestale ma il problema è un altro e si chiama razionalizzazione delle competenze. Non un concetto astratto o una nostra fissazione ma qualcosa su cui il Governo sta già lavorando e sul quale, nei vari livelli di rappresentanza, o avremo la capacità di dire la nostra e di essere credibili, o anziché il bisturi arriverà come oramai di abitudine l’accetta.

In un recente incontro con un componente del Comitato Parlamentare per la Sicurezzadella Repubblica (che si sta occupando attivamente delle ipotesi di riforma delle Forze di Polizia) abbiamo appreso le testuali parole: vi sembra normale che in quasi tutti i porti ci siano motovedette di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Capitaneria di Porto (in Sardegna anche Corpo Forestale) le cui competenze spesso si sovrappongono ed in questo momento tutte ferme perché non hanno nemmeno i soldi per il carburante? Solo un esempio che potrebbe essere esteso poi ad elicotteri, mezzi di soccorso, dislocazione del personale e quant’altro.

Considerazioni condivisibili anche da chi è “di parte”  e che ci dovrebbero far riflettere tutti. Sovrapposizioni che, a nostro parere, danneggiano anche il decoro e l’immagine delle istituzioni di fronte ai cittadini (esasperati almeno quanto noi dai costi dello Stato) che vedono in attività “improprie”, del ruolo che istituzionalmente ognuno deve svolgere, sprechi e disservizi.

Noi pensiamo che il sindacato debba entrare nel merito di questi aspetti organizzativi e combatterli. Strutture (certamente consentite dalla legge) ma spesso create per trovare poltrone e incarichi non certamente per la “truppa” che dentro un carcere, per strada o su un incendio rischia la propria pelle per gli stipendi che tutti conosciamo bene e che scopriamo essere (vedi recente dossier di Repubblica) i più bassi d’Europa.

Sul sito del Sappe compare in questi giorni una replica dal titolo  “Quando ci si deve difendere anche dal fuoco amico….”  (dandoci per altro uno spazio ed un importanza che non volevamo) il titolo è certamente ironico e lo scritto è di “fuoco” ma attenzione cari amici del SAPPE: spesso i veri amici sono proprio quelli che hanno il coraggio di dirti dove stai sbagliando!

Sergio Talloru