Si è svolta nei giorni scorsi a Cagliari una riunione ai sensi dell’articolo 35 del Testo Unico per la Sicurezza del personale (ex D. lgs. 626) fra il “Datore di lavoro” rappresentato dall’Ing. Antonio Quartu, i responsabili esterni all’amministrazione del Servizio Prevenzione e protezione Ing. Franco Bacci, e dei medici competenti Dott. Incani ed i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS). Un incontro richiesto per fare il punto sulle recenti visite mediche che in diversi ambiti hanno creato difformità e trattamenti discutibili che vanno dalla sala d’aspetto sul marciapiede di una strada al dover esporre al medico le proprie malattie in presenza anche di altri colleghi. Un complessivo peggioramento della qualità rispetto al precedente appalto vinto dall’ospedale Brotzu di Cagliari dove vi era certamente il disagio del viaggio per tutti ma ci si avvaleva della più importante e moderna struttura sanitaria della Sardegna.
Non bisogna scordare infatti qual’è il rischio principale per il nostro lavoro che non è certamente il tetano (è stata resa obbligatoria la vaccinazione preventiva pena la non idoneità alla campagna antincendio) ma bensì il nostro cuore. Passare da momenti di “tranquillità” all’emergenza incendio con temperature altissime, la necessità spesso di doversi muovere velocemente a piedi in terreni sconnessi e con forti pendenze, contemporaneamente anche al forte impatto emotivo del dover coordinare interventi di soccorso, significa mettere a dura prova il più importante organo del nostro corpo. In queste condizioni se non ci siamo resi conto che i nostri cinquant’anni hanno lentamente e silenziosamente ostruito le nostre coronarie (le arterie che alimentano il cuore) può facilmente sopraggiungere l’infarto. Evento catastrofico che da qualche possibilità di scampo quando vi sono strutture sanitarie vicine ma quasi sempre letale quando, così come succede nel nostro lavoro, ci si trova ben lontani dal poter ricevere qualsiasi aiuto sanitario. Considerazioni che non ci derivano da particolare interesse per la medicina ma dalle tristi esperienze che abbiamo vissuto con numerosi colleghi che o ci hanno lasciato o sono vivi per miracolo.
Nella scorsa tornata di visite mediche al Brotzu diverse decine (probabilmente centinaia) di colleghi subito dopo l’elettrocardiogramma sono stati sottoposti ad ulteriori accertamenti che in molti casi hanno semplicemente chiarito lievi disturbi in altri si sono riscontrate patologie che hanno reso necessario l’utilizzo di “stent” (protesi per allargare una coronaria ostruita) o addirittura interventi a cuore aperto per la sostituzione totale delle coronarie. Personale che non aveva avuto alcun sintomo sulla propria patologia e che solo grazie a quella visita medica così accurata oggi continua a fare il nostro lavoro e tornare a casa tutte le sere. Fare un elettrocardiogramma in una sede allestita in tutta fretta per “accapparrarsi l’appalto” (come alcune di quelle in cui si sono fatte le recenti visite mediche) è certamente cosa ben diversa che essere visitati in una struttura pubblica di assoluta eccellenza da medici e professori che tutti i giorni individuano ed affrontano patologie con tanto di operazioni a cuore aperto.
Durante la riunione sono stati discussi diversi altri argomenti fra i quali la necessità di affrontare il discorso “sicurezza” che tenga maggiormente conto del parere del personale CFVA (il documento di valutazione dei rischi è stato modificato dai consulenti esterni – medico competente e responsabile del servizio prevenzione – senza il consenso dei rappresentanti dei lavoratori). Una di queste modifiche ha portato alla cancellazione della schermografia che anch’essa in questi anni ha consentito ad alcuni colleghi di individuare e curare sul nascere alcune “macchie tumorali”. Noi riteniamo ci sia stato un complessivo peggioramento della qualità delle nostre visite mediche al quale non è dato capire (nonostante una domanda specifica posta durante la riunione da un RLS del SAF) se questo abbia comportato oppure no una reale riduzione della spesa.
Ci siamo battuti in passato per ottenere la sorveglianza sanitaria ed oggi più che mai siamo convinti che questa vada salvaguardata e gestita con attenzione. Si tratta di un importante mezzo per tutelarci dai rischi del nostro lavoro e prevenire importanti e pericolose malattie.