La Giunta stabilisce le regole per la selezione della dirigenza nel CFVA: “iniziativa elettorale” o un occasione per ribadire le esigenze specifiche del Corpo?

1560735_3807417920270_1839813871_nLa Giunta regionale ha emanato una delibera (la numero 54/15  del 30 dicembre 2013) che se approvata dal Consiglio Regionale introdurrà le regole per una selezione interna (“merito comparativo”) per l’accesso alla dirigenza CFVA risolvendo la carenza cronica che in questi anni ha obbligato l’amministrazione ad affidare sette servizi (su 10 totali) ad ufficiali “facenti funzioni”. Il provvedimento, giudicato “troppo favorevole per qualcuno”, ha però sollevato molte polemiche anche all’interno del Corpo ed il sindacato dei Dirigenti e Funzionari della Regione (Sdirs) non ha perso l’occasione per gridare allo scandalo sostenendo, in una nota riportata dall’Unione Sarda, che il Corpo non ha alcuna specificità per cui devono valere le regole generali della Regione dove, per fare il dirigente non importa la “provenienza e l’esperienza lavorativa”, ma e sufficiente superare un concorso pubblico.

Un percorso molto diverso rispetto a quello adottato da chi svolge un lavoro ed ha un organizzazione interna molto simile alla nostra come le forze di polizia dove per accedere al ruolo “dirigenti” occorre necessariamente provenire dal ruolo Ufficiali e superare poi una selezione interna. Il “merito comparativo”, sul quale si basa la delibera stessa, non è altro che il metodo utilizzato al CFS per la selezione dei propri dirigenti. Un regolamento, fra l’altro, che  il Corpo Forestale dello Stato può elaborare al proprio interno e che consente di inserire elementi di valutazione e di attitudine al ruolo (che hanno certamente generato forti malumori e ricorsi al Tar) ma che evidenziano caratteristiche difficilmente riscontrabili con un semplice concorso e che si basano su criteri legati all’intera carriera lavorativa dei Commissari candidati.

Un sistema paradossalmente molto simile al settore privato dove non esiste un concorso per dirigente ma questo “titolo” accompagnato da uno specifico contratto e spesso da appositi benefit viene conferito dalle aziende alla fine di un percorso lavorativo sulla base delle capacità dimostrate “sul campo”. Nessuna azienda si sogna di mettere alla guida di importanti settori produttivi un candidato che ha semplicemente dimostrato di conoscere a memoria norme e procedure senza prima aver verificato le specifiche capacità a svolgere quello specifico ruolo. Lo stesso avviene nelle forze di polizia (e forse nel CFVA) dove per svolgere il ruolo di dirigente occorre una carriera da Ufficiale interna al Corpo ed il superamento di una apposita selezione.

Così come non si è mai sentito parlare di un concorso pubblico per dirigente nel CFS, per un posto di Questore nella Polizia di Stato o per quello di Generale dei Carabinieri anche nel CFVA l’accesso a queste importanti figure istituzionali dovrebbe seguire un percorso esclusivamente interno. La norma sulla quale si basa la delibera (legge 16/2011) seppur parzialmente “cassata” dalla Corte Costituzionale, fa per altro uno specifico riferimento alle procedure selettive adottate dal CFS con il decreto legislativo 3 aprile 2001, n. 155 (Riordino dei ruoli del personale direttivo e dirigente del Corpo forestale dello Stato) e se dovesse arrivare alla “discussione in aula” del Consiglio Regionale (cosa oramai molto improbabile) sarà possibile apportare i necessari miglioramenti e le opportune integrazioni.

Alcune cose però appaiono incomprensibili: perché realizzare una delibera di tale portata e non sentire preventivamente le organizzazioni sindacali? Perché slegare questo provvedimento da altri, altrettanto importanti, come una riforma della 26 (per la quale si era iniziato un discorso con l’assessore all’ambiente) o semplicemente una riclassificazione del personale sulla base di nuovi gradi e attribuzioni? Il periodo eccessivamente pre-elettorale poi farebbe insospettire anche il forestale più ingenuo sulle vere intenzioni del provvedimento. Elementi che ci lasciano perplessi e alimentano forti dubbi sulle reali intenzioni del provvedimento, però attenzione a non cadere nella trappola di chi dice che siamo uguali a tutti gli altri dipendenti della Regione. Non difendere oggi le nostre specificità per poi rievocarle “quando più ci conviene” sarebbe un clamoroso boomerang che non ricadrà solo sulla testa degli Ufficiali che possono aspirare alla dirigenza, ma su di tutti noi.

Delibera di Giunta Regionale n. 54/15 del 30.12.2013

Regolamento selezione Dirigenti CFVA

Relazione di accompagnamento alla delibera

Critiche alla delibera sindacto dirigenti della Regione sull’Unione Sarda

Criteri “scrutini comparativi” primo dirigente CFS