Poligoni di tiro militari e sicurezza del personale CFVA: la risposta della Regione che blocca le attività “a rischio incendio” nel periodo estivo

mare tramontoIl recente incendio di capo frasca riporta alla luce la questione, mai completamente superata, della sicurezza del personale CFVA che si dovesse trovare ad operare in zone esposte a possibili inquinamenti di ordigni o sostanze pericolose di vario genere. Una situazione di pericolo nota da sempre al CFVA ed in particolare alle stazioni limitrofe ai vincoli delle basi militari ed ai loro poligoni di tiro. In questa circostanza però i fatti legati a quest’incendio hanno riscontrato un grande interesse dei media e nell’opinione pubblica, ma non sono così dissimili da quelli che si verificano ogni volta che per affrontare questioni legate a reati ambientali occorre entrare in contatto con animali infetti, carcasse in putrefazione o semplicemente sacchi di rifiuti abbandonati. Situazioni per le quali ci si affida spesso a precauzioni più dettate dal nostro buon senso che da specifiche dotazioni di sicurezza o accorgimenti che abbiano reali basi scientifiche.

Occorre precisare che l’amministrazione sotto questi aspetti si è sempre mossa con molta cautela, ed anche nel recente episodio dell’incendio a capo frasca il personale è stato esortato ad operare accompagnato dai militari (e quindi nelle zone “sicure”) a debita distanza dai punti fuoco e sopratutto limitandosi al solo coordinamento dei mezzi aerei.  Elementi di sicuro buon senso che però non sono sufficienti a garantire la sicurezza del personale in una situazione di assoluta incertezza per la quale anche gli stessi militari non sono in grado di conoscere tutto quello che in decenni di esercitazioni può essere finito fra la vegetazione e rappresentare un pericolo sia per possibili esplosioni sia per le esalazioni dovute alla reazione di queste sostanze con il calore dell’incendio.

Il Saf, anche attraverso i propri rappresentanti per la sicurezza (RLS) ha chiesto in diverse occasioni modifiche ed integrazioni al documento di valutazione di rischio al fine di attivare una maggiore e più adeguata formazione del personale, le necessarie dotazioni di protezione individuale, ma anche apposite e più “qualificate”  visite mediche. Le ultime vicissitudini confermano che i pericoli ci sono e non vanno sottovalutati. Resta da apprezzare comunque la risposta che in questo caso la Regione ha voluto dare ai recenti fatti di “capo frasca” scrivendo chiaramente (in una apposita delibera di giunta) di non essere disposta a sacrificare il proprio personale ed il proprio territorio semplicemente per il fatto che i poligoni devono funzionare anche d’estate. Se il popolo Sardo deve rispettare i vincoli imposti dalla ordinanza antincendio, dice la delibera, che i nostri “ospiti” militari facciano lo stesso.

Adeguamento DVR: la risposta alla segnalazione dei nostri RLS 

http://www.regione.sardegna.it/xml/getpage.php?cat=7873

Delibera Giunta Regionale 16 settembre 2014