Il disegno di legge dell’Assessore al Personale Demuro di riforma della legge 31 fra qualche giorno approda in Aula e contiene una unica previsione per il CFVA: il comandante del Corpo può essere scelto fra i “dirigenti dell’Amministrazione o degli enti, in possesso di comprovata professionalità ed esperienza acquisite nelle materie di competenza del Corpo forestale“. Una previsione, quella del criterio di nomina del Comandante, che (come abbiamo riferito sia allo stesso assessore sia alla commissione competente del Consiglio Regionale) deve essere valutata ed inserita in un progetto organico di riforma della legge 26 istitutiva del Corpo.
La finalità di questo disegno di legge, così come annunciato in più occasioni dall’assessore Demuro, sarà quella di semplificare la macchina amministrativa della Regione che ne dovrebbe uscire più “snella” e “agile”. Parafrasando con un pò di ironia, parrebbe il tentativo di un elefante che cerca di mettersi a dieta per partecipare ad una gara di salto in alto!
Ironia a parte, sembra quantomeno sorprendente che la legge stabilisca solo ora che il rendimento dei dirigenti verrà erogato anche sulla base “dei risultati raggiunti” della “realizzazione dei programmi e dei progetti affidati” e della “efficace gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali assegnate“. La domanda che sorge spontanea è: ma allora finora su quali basi sono stati pagati i circa 25 mila euro di rendimento o come è avvenuta la conferma del proprio incarico con relativa indennità di ulteriori 25 mila euro annui?
Le norme per la valutazione dei dirigenti sono già previste dalla legge 31 ma la Regione, come del resto quasi tutte le amministrazioni pubbliche, è diventata sempre più autoreferenziale governata più dagli stessi dirigenti che da una volontà politica (la quale in una democrazia dovrebbe rispondere alla volontà popolare) con il risultato che molto spesso le norme vengono adattate, interpretate e concordate in favore della loro categoria. Basti pensare che negli ultimi 15 anni, mentre le retribuzioni del personale sono sostanzialmente rimaste invariate, gli incarichi dirigenziali hanno portato, come minimo, al raddoppio delle loro retribuzioni.
Meccanismi, occorre precisare, per i quali il CFVA e la sua dirigenza hanno poco a che vedere, ben lontani dal palazzo del “potere” di viale trieste dove si preparano le delibere di giunta sul personale o dove si scrive il testo della legge finanziaria, ma che in qualche modo finiscono per incidere anche sulla nostra organizzazione. Così anche noi siamo arrivati a 90 incarichi negli uffici (oltre le “storiche” stazioni forestali e blon) e passiamo più tempo ad assolvere adempimenti burocratici fini a se stessi che a fare servizio sul territorio, arrivando a paradossi che per giustificare un ora di permesso ne servono almeno altre 3 per le verifiche disposte nei diversi uffici.
Il dl 72 “ipotizza” una cura dimagrante e da più poteri alla Giunta Regionale per gestire ed organizzare la Regione e stabilisce nuove regole che potrebbero risultare del tutto inutili se non gestite da una governo della regione attento ed imparziale. Sul Corpo occorre una vera revisione della legge 26 che tenga conto delle nostre reali esigenze e di quello che disporrà il Governo nazionale in materia di tutela ambientale. Provvedimenti legislativi spot ed estemporanei non sono utili e rischiano solo di creare ulteriore confusione e incertezza.