Il Dott. Manca, direttore generale dell’Assessorato al Personale, venerdì mattina blocca i pagamenti sulla base di un “tentativo di conciliazione” presentato da un avvocato di Cagliari a nome di una cinquantina di colleghi, preventivo ad un ricorso al Giudice del Lavoro che potrebbe anche non essere mai presentato. Un Dirigente che su materie quali concorsi, assunzioni, gestione del personale ha da sempre resistito impassibile agli assalti di avvocati, pressioni politiche o proteste di ogni genere. Un primo segnale di evidente follia.
Spesso i colleghi nel chiederci a che punto sono i pagamenti degli arretrati sulle progressioni ci raccontano anche dei loro problemi, del mutuo da pagare, dell’aiuto che vorrebbero dare ai propri figli o semplicemente del prezzo del gasolio che mette in difficoltà chi è obbligato a lunghe percorrenze per arrivare al proprio posto di lavoro. In altri tempi un piccolo aumento come questo sarebbe forse passato quasi inosservato oggi invece rappresenta per tanti colleghi una boccata di ossigeno necessaria per affrontare i problemi di tutti i giorni. Nel momento in cui abbiamo avuto la notizia di questo inspiegabile blocco dei pagamenti il primo pensiero è stato proprio per i colleghi che vivono questa situazione e che su questi soldi ormai avevano gia fatto affidamento, quasi dimenticando che fra i “disgraziati” che aspettavano questi soldi c’eravamo anche noi! Un secondo segnale di follia?
Dopo un fine settimana di passione (peccato che pasqua fosse appena trascorsa) lunedì mattina, senza nessun nuovo elemento se non le proteste dei sindacati, “risorge” l’accordo sulle progressioni e viene nuovamente dato mandato alla Ragioneria del pagamento delle spettanze. Follia o miracolo?
Anche un Organizzazione sindacale (Fedro) che aveva finora contestato e avversato l’accordo sulle progressioni manda una mail a tutti i dipendenti sostenendo di aver difeso le progressioni e chiesto con vigore e passione a Manca il pagamento immediato di tutti gli arretrati. Follia o rinsavimento?
Nella quasi normalità invece questo ennesimo tentativo di scippo dai contorni ancora oscuri che evidenzia le enormi difficoltà che abbiamo dovuto affrontare per difendere (è il caso di dirlo con le unghie e con i denti) quel minimo di “aiuto” economico che la maggior parte di noi troverà in busta paga fra qualche giorno. Peccato che in tanti non ne capiranno fino in fondo le difficoltà convinti ancora che tutto ci sia dovuto, ignari di quanto stiano cambiando in fretta (ed in peggio) le regole che regolano i rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici. C’era un collega (oramai in pensione da anni) che ogni volta che l’amministrazione chiedeva la disponibilità per un corso di formazione o qualche attività fuori dall’ordinario rispondeva con aria seccata ed in dialetto campidanese: “lasciatemi ignorante”. Allora sembrava follia oggi ci assale un dubbio: Che gli unici “sani” fossero loro?
Documento unitario di Cgil-Cisl-Uil-Saf-Sadirs sulla soluzione del “giallo” progressioni