Le recenti nuove progressioni orizzontali hanno riproposto il problema della gerarchia fra pari grado all’interno delle Stazioni Forestali sia sulla questione relativa al comando di una Stazione Forestale sia sul problema del “capo pattuglia” figura questa non prevista da alcuna norma specifica ma attualmente parte integrante dell’organizzazione del lavoro sul territorio.
La questione si presentò per la prima volta qualche anno fa con le progressioni orizzontali del 2005 ed in quell’occasione fu la nostra organizzazione sindacale a sollecitare l’ufficio del personale a chiarire la situazione normativa che definiva la gerarchia stabilita dall’articolo 18 della legge 26 all’interno del Corpo. A quella richiesta il direttore generale del personale Giuseppe Manca rispose con una nota che tutt’oggi resta valida ed a cui attualmente fa riferimento anche la Direzione CFVA.
L’ufficio del personale della Regione, sulla base della normativa vigente, evidenziò il fatto che a parità di grado (a parte l’anzianità di servizio) non ci sono disposizioni di legge che stabiliscono ulteriori criteri di gerarchia. Escludendo di fatto la possibilità che vengano prese in considerazione graduatorie o punteggi realizzati per altri fini come ad esempio le valutazioni per il salario di rendimento, progressioni o i concorsi interni.
Resta pertanto in capo all’Amministrazione, dice la nota, la possibilità di affidare l’incarico (sempre a parità di grado e di anzianità) al collega ritenuto “più adatto” a svolgere il ruolo di Comandante di Stazione. Stesso discorso per quello di Capo Pattuglia che, secondo la disposizione del personale, potrebbe anche essere individuato dal Comandante di Stazione con criteri di semplice rotazione fra il personale oppure individuando, anche in questo caso, il collega più “adatto” per il compito che la pattuglia quel giorno deve svolgere.
Una direttiva, quella dell’Ufficio del Personale della Regione, pienamente applicata dalla Direzione Generale del CFVA sulla questione delle nomine dei Comandanti di Stazione ma invece completamente trascurata sulla questione del capo pattuglia con la conseguente “libera interpretazione” di Direttori di Servizio o Comandanti Stazione. Nella nota successiva alle progressioni del 26 gennaio scorso il Comandante del CFVA dava addirittura libera scelta al Comandante di Stazione di individuare il capo pattuglia seguendo la posizione in graduatoria di “fine corso” (per gli Assistenti Capo un reperto vecchio di oltre vent’anni e privo di ogni valore giuridico).
Occorre certamente maggiore chiarezza e probabilmente ulteriori disposizioni che affrontino il problema negli aspetti che ancora necessitano di regole. Ma sopratutto occorre che queste siano applicate nello stesso modo in tutti gli Ispettorati. In alternativa le continue incertezze e la mancanza di precise direttive in merito contribuiscono ad alimentare l’impressione che l’ organizzazione della nostra amministrazione più che ricordare un Corpo di polizia ambientale (che trae la propria origine dal nostro Statuto che è Legge Costituzionale) faccia pensare a quello che un collega ha definito laconicamente la “repubblica delle banane”.
Disposizioni della Direzione CFVA sulla gerarchia nelle stazioni forestali