Anche l’autorevole quotidiano “il Sole 24 ore” interviene lapidario, con un articolo di Mariano Maugeri, sui conti della Regione ed in particolare sulla gestione delle società partecipate, dove spesso il proprio personale viene assunto senza passare per i concorsi pubblici e poi traghettato dentro la Regione a colpi di emendamenti alla legge finanziaria.
Un articolo che mette chiaramente in luce quello che abbiamo denunciato tante volte e che la stessa Corte dei Conti mette in evidenza in modo scientifico nelle sue relazioni annuali, ma senza che questo produca alcun cambiamento di rotta. Una gestione disastrosa e clientelare delle risorse che nonostante le ristrettezze imposte dal Governo negli ultimi anni non ha prodotto alcun ripensamento nella classe politica e che rischia, così come successo in ambito nazionale, di consegnare la Sardegna sul “baratro del fallimento” in mano a qualcuno incaricato di risanare “i conti” chiedendo ulteriori sacrifici che rischiano però di schiacciare completamente i più deboli e le poche attività produttive rimaste.
Secondo il giornalista sarebbero circa 17.500 i dipendenti che a vario titolo vengono pagati dalla Regione dei quali solo una parte direttamente (circa 4.000) mentre la stragrande maggioranza farebbe capo ad enti, agenzie, società partecipate ecc. Oltre a questi dati, il giornalista ricorda che vi sono numerosi direttori generali che sono andati in pensione e poi richiamati con un aumento del 40% delle loro entrate.
Nella breve quanto anonima nota di autodifesa della Regione (pubblicata sul sito istituzionale qualche giorno dopo) oltre ad evidenziare un presunto errore del numero dei dipendenti di un Ente, si fa rilevare che gli appartenenti al Corpo Forestale in Sardegna li paga la Regione mentre nel resto dell’Italia vengono retribuiti dallo Stato, cita poi nomi e cognomi dei Dirigenti che sono stati richiamati in Servizio fra cui il Direttore Generale degli Enti Locali. Scopriamo così che la nota di qualche mese fa che invocava la disperata necessità di risparmiare e disponeva di limitare l’uso del condizionatore a soli 5/6 gradi rispetto all’esterno, spegnere le luci prima di andare via ed usare il fronte retro per risparmiare carta era a firma proprio di uno di questi direttori.
In pratica un Dirigente che va in pensione con la “fortuna” di prelevare dal FITQ cifre ben superiori a quello che ha versato (in barba a tutti i colleghi più giovani – anche dirigenti – a cui è vietato anche sognare di percepirle) che al momento della pensione ha usufruito degli incentivi economici di Soru (quelli che venivano concessi per consentire un più veloce ricambio generazionale alla Regione) viene poi richiamato in Servizio con uno stipendio alla mano ben più alto di quello (non certo modesto) degli altri direttori Generali in Servizio per dirci di spegnere le lampadine quando andiamo via dall’ufficio!
Si dice che “a forza di vederne tante” ci si abitua e non ci si sorprende più di nulla. Non è così e di fronte a fatti che “n’di oganta is ogus a su zruppu” ben vengano le denunce e gli approfondimenti del sole 24 ore. Anche questo un modo per combattere una gestione delle risorse pubbliche che favorisce i furbi e schiaccia i più deboli. Forse una vecchia storia, dirà qualcuno, ma di cui iniziamo tutti ad essere stanchi e sopratutto che la Sardegna oggi non può più permettersi.
A Cagliari la spesa è senza fondo di Mariano Maugeri Lettera di replica della Regione al Sole 24 ore pubblicata sul sito istituzionale Direttive (del Dirigente in pensione) per il contenimento e la razionalizzazione delle spese per il funzionamento degli uffici Articolo Sito SAF sulla riduzione degli sprechi