Ripresa dei lavori con il Coran dopo la breve pausa estiva per definire quali saranno le priorità da affrontare nei prossimi mesi.
Si tratterà comunque di aspetti contrattuali che non possono prevedere aumenti di spesa per l’Amministrazione, così come impongono le norme del Governo, ma che in ogni caso implicano la necessità di integrazioni o revisioni delle norme vigenti.
Fra queste la necessità di risolvere questioni che hanno ingenerato numerosi contenziosi (ad esempio l’art. 40 del CCRL sui permessi retribuiti) un testo coordinato di tutte le norme contrattuali, ma anche nuove previsioni come un fondo di solidarietà e la riclassificazione del personale CFVA.
Una curiosità: il “rammarico” del Prof. Tamassia (componente del Coran ma anche Consulente del Ministero della Funzione Pubblica) che ci ha raccontato che quando è stato consulente della Regione Friuli veniva tartassato con richieste quasi giornaliere per realizzare progetti sul personale che l’Amministrazione voleva portare avanti. Cosa che è addirittura durata per quasi un anno dopo aver finito il suo mandato di consulente. Da noi, lo sappiamo bene, le cose vanno diversamente!
Basti vedere ad esempio l’indifferenza della Regione Sarda sul personale del CFVA rispetto a quello che è successo in questi anni per il personale del Corpo Forestale della Regioni a Statuto speciale come il Friuli e la Sicilia dove oltre allo stipendio ed ai diritti degli altri dipendenti Regionali le Amministrazioni hanno riconosciuto per legge, al personale Forestale, prospettive di carriera e la stessa indennità pensionabile riconosciuta alle altre forze di polizia.
In questi anni il Consiglio Regionale Sardo si è occupato per innumerevoli volte di personale da stabilizzare, da promuovere, da rinquadrare in livelli retributivi più alti, riconoscendo presunte professionalità acquisite anche con percorsi di carriera fatti in enti in cui si applicavano contratti su misura alle esigenze del personale, ma per il CFVA solo disegni di legge che restano chiusi nei cassetti del Consiglio.
Se davvero il decreto legge sulla manovra del Governo dovesse ridurre il numero dei Consiglieri Regionali da 80 a soltanto 30 crediamo che saremo in molti, fra il personale del Corpo, a non sentire la loro mancanza.