La giunta regionale ha nominato il nuovo comandante del CFVA affidando il prestigioso (e gravoso) incarico a Gavino Diana già direttore dello Stir di Nuoro. Un compito certamente non facile in un periodo nel quale, ai “soliti problemi istituzionali”, si sommeranno quasi certamente, tagli, restrizioni e possibili riforme della pubblica amministrazione.
Il nostro augurio è che il nuovo direttore generale scelga di essere il comandante di tutti i forestali qualsiasi sia il loro grado ed il ruolo ricoperto, occupandosi con lo stesso impegno sia dei problemi di chi gli è più vicino, sia delle esigenze del personale che opera nella più “sperduta” delle stazioni forestali. Questo anche attraverso il rispetto del ruolo istituzionale dei rappresentanti dei lavoratori, prendendo sempre autonomamente le proprie decisioni, ma dando la giusta considerazione al ruolo che, sulla base di norme e contratti, ognuno deve svolgere.
Ci piacerebbe che la sua attività fosse impostata su una maggiore trasparenza degli atti di gestione del personale (trasferimenti e formazione) che ci fosse maggiore coinvolgimento e attenzione alle esigenze del personale (al fine anche di rendere più efficiente e decorosa la nostra istituzione) quando si acquistano divise, automezzi di servizio o semplici strumenti per il nostro lavoro.
Vorremmo anche che avesse la capacità di valorizzare il lavoro fatto dal CFVA ma anche di sapersi imporre, quando si parla del nostro ruolo nel piano antincendio, nell’affrontare le emergenze di protezione civile o semplicemente quando il corpo forestale dello stato (sempre più a rischio di estinzione) pretende di aprire in modo arrogante ed unilaterale uffici nel nostro territorio gettando discredito su entrambi le istituzioni.
Sappiamo bene che anche questo comandante del corpo non sarà dotato di bacchetta magica e non risolverà tutti i nostri problemi, ma può disporre, se vorrà utilizzarla, di una grande risorsa per fare funzionare al meglio la nostra istituzione: L’esperienza e la professionalità di chi tutti i giorni sta “sul campo” a svolgere il nostro lavoro. La capacità di ascoltare realmente quello che succede ogni giorno sul territorio e non soltanto “i suoi soliti stretti collaboratori” è un elemento che da solo potrebbe trasformare qualsiasi comandante “nano” in un “gigante”.
Noi siamo pronti a costruire, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, un rapporto di collaborazione e confronto produttivo e leale. Ma come spesso si dice, alcune cose si possono fare soltanto se c’è rispetto e unione d’intenti e questo (da buoni sardi diffidenti) lo vedremo solo strada facendo. Per ora da tutti noi i più sinceri auguri di buon lavoro.