É trascorso oramai quasi un anno da quando il 2 dicembre 2014 l’assessore all’Ambiente Donatella Spano affermava, in un incontro sindacale, di aver incontrato il Comandante del Corpo per dare avvio ad un progetto di riforma del CFVA. Successivamente, il 21 maggio scorso, in una riunione analoga, annunciava la volontà di realizzare la riforma entro il mese di ottobre di quest’anno. Poi in risposta alla nostra proclamazione dello stato di agitazione (dovuto alla mancanza assoluta di coinvolgimento delle OO.SS nella ipotetica riforma) l’assessore rispondeva dal sito della regione con un comunicato stampa nel quale evidenziava di aver già assunto l’impegno di presentare, entro settembre, una delibera di Giunta con la quale formalizzare la costituzione di un gruppo di lavoro a cui affidare le linee guida del progetto di riforma del Corpo.
In tutte le altre Regioni e Provincie autonome le norme che prevedono “specifiche disposizioni contrattuali” per i corpi forestali, le quali vengono sottoscritte dalla maggioranza delle rappresentanze sindacali presenti nella struttura, non da quella complessiva dell’intero sistema regione. Il risultato è che in questi anni il personale del Corpo, sempre in minoranza nel tavolo contrattuale, è stato fortemente penalizzato.
Abbiamo denunciato infinite volte il fatto che i compiti e le responsabilità da attribuire alla figura di un agente forestale sono ascrivibili, per legge, al titolo di studio di istruzione media di secondo grado (art. 15 comma 6 L.R. n.7/2005) ma vengono retribuiti con circa 130 euro in meno rispetto ai restanti dipendenti della Regione per i quali è richiesto lo stesso identico titolo di studio. In questo tabellare “riservato” ai soli forestali, per altro sono comprese le ex indennità di “guida”, “campagna”, “rischio”, “videoterminale” ecc, mentre per i restanti dipendenti queste funzioni vengono retribuite con una ulteriore specifica indennità di circa 50 euro.
In Italia, a tutti gli appartenenti ai Corpi Forestali viene riconosciuta un’indennità specifica per le attribuzioni di pubblica sicurezza e polizia giudiziaria per le quali il personale è tenuto ad indossare una divisa che comporta la dotazione e, di conseguenza, l’eventuale uso di un arma. Si possono solo immaginare le responsabilità e i pericoli che derivano dall’obbligo di intervento imposto dalla legge in circostanze operative, dove il personale potrebbe ritrovarsi a dover decidere in pochi secondi se mettere a repentaglio la propria incolumità o dover indirizzare la propria arma contro un altro essere umano.
Per il CFVA questa indennità vale meno di un terzo di quella corrisposta dallo stato alle forze di polizia o ai corpi forestali delle altre regioni e provincie autonome. Eppure in Sardegna il Corpo Forestale oltre a queste ed alle altre mille incombenze di polizia giudiziaria affronta sul campo i pericoli della lotta agli incendi per i quali, come numeri ed intensità, siamo certamente i primi in Italia e non solo.
Abbiamo cercato in tutti i modi il dialogo con gli assessori al personale ed all’ambiente, arrivando a scrivere una bozza di legge di riforma del CFVA in piena sintonia con le altre regioni e provincie autonome e con le riforme del Governo, che affronta e risolve (all’art. 6) in modo equilibrato e ragionevole i suddetti problemi ma finora ci sono stati solo proclami e promesse. Come per la vertenza contrattuale in materia di progressioni professionali nella quale non si è visto ancora alcun atto formale.
Il 24 novembre prossimo ci saranno nel Comparto Regione le elezioni RSU per le quali, permanendo queste condizioni, noi riteniamo sarà assolutamente inutile andare a votare visto che i forestali avranno comunque la minoranza del comparto e non potranno chiedere ai colleghi regionali di rinunciare ai loro già scarsi rinnovi contrattuali per riconoscere al personale del Corpo un’indennità simile a quella che percepiscono tutti gli altri colleghi forestali che indossano una divisa.
Pertanto il 24 novembre prossimo, se i provvedimenti più volte annunciati non si concretizzeranno con atti specifici, il nostro sindacato inviterà tutti gli appartenenti al CFVA a “stracciare” le schede elettorali in una manifestazione pubblica di fronte all’assessorato della difesa dell’ambiente chiedendo pubblicamente le dimissioni dell’Assessore regionale della difesa dell’Ambiente, le cui promesse oramai risuonano per noi come una vera e propria presa in giro
art 6 riforma del testo SAF di riforma del CFVA
Documento inviato al Presidente e gli Assessori al Personale ed all’Ambiente