A distanza di poco tempo dalla “storica” assemblea del personale del Corpo forestale convocata per la prima volta unitariamente da tutte le organizzazioni sindacali il fronte unitario si rompe. Il Safor lascia la “coalizione” e manda alla stampa un documento che minaccia lo sciopero ma nella sostanza lamenta le stesse cose che avevano già concordato tutte le altre organizzazioni sindacali (con la sola aggiunta di un ipotesi farlocca di passaggio per il personale cfva “in altra forza di polizia”) di fatto distruggendo in modo anche poco corretto l’elemento che noi riteniamo fondamentale per arrivare a risultati positivi per il personale del corpo, ovvero l’unità sindacale.
Eppure i risultati degli effetti di un azione unitaria erano sotto gli occhi di tutti. Un assemblea, quella del primo luglio, che aveva costretto l’amministrazione a velocizzare il percorso di riforma della legge 26, ad aprire un tavolo sul rinnovo del contratto di lavoro ed ad affrontare in modo deciso la questione delle progressioni professionali di chi era stato escluso, compresa l’alimentazione del fondo per il futuro di tutti. Tavoli “tecnici” che per la prima volta dopo tanti anni coinvolgono contemporaneamente gli assessori al personale, quello all’ambiente ed il Presidente della regione attraverso il suo capo di Gabinetto. Importanti esponenti della Giunta Regionale che certamente non sono arrivati con la bacchetta magica o con “soldi in contanti” ma si deve dare atto che, per accidentata che sia, si sta percorrendo la strada giusta per affrontare i problemi.
Anche la proposta di riforma di legge “26” presentata nelle scorse settimane dell’amministrazione non è certamente tutto quello che vogliamo ma può essere una base di partenza dove per altro vengono introdotti argomenti come indennità d’istituto, prospettive di carriera e lavoro usurante che ci stanno particolarmente a cuore. Non solo, ma viene ribadito che il CFVA continuerà ad esistere e noi continueremo a fare il nostro lavoro. Un ipotesi che non è poi così scontata visto il destino toccato al CFS e le proposte di “soppressione” del CFVA arrivate addirittura da un organizzazione sindacale interna al Corpo.
Per arrivare a risultati concreti occorre però continuare a lavorare quanto più possibile uniti, anche rinunciando alla visibilità del sindacato (o peggio ancora personale) nell’interesse dei colleghi che ripongono su di noi la loro fiducia. Tutte le organizzazioni sindacali (a questo punto escluso il Safor) continueranno quindi la trattativa ma anche il pressing sulla Giunta Regionale per ottenere un risultato comune. Un lavoro che non è certamente facile anche perchè come ricordato nella riunione di qualche giorno fà dal rappresentante del Presidente “o si tratta o si sciopera”. Pertanto, ha precisato Filippo Spano, se si decide di arrivare allo sciopero, la Giunta rispetterà certamente la vostra decisione ma come è naturale che sia, la trattativa verrà interrotta e rinviata a data da destinarsi.
Si tratta quindi di una situazione molto delicata dove da un lato ci sono le armi abbastanza spuntate di uno sciopero che, come successo in passato può essere facilmente bloccato dalla commissione di garanzia, dall’altro la necessità di non perdere l’occasione per portare avanti una trattativa sulla quale nessuno può dare garanzie che porterà ai risultati concreti che vogliamo; ma di sicuro, i risultati concreti, non arriveranno in altro modo se non con una trattativa.
Gli obiettivi comuni restano quindi di riproporre in aula il dl 283 per la definizione delle progressioni alla riapertura dei lavori in Consiglio Regionale, un finanziamento quanto più adeguato possibile per il contratto di lavoro, e il tavolo con i sindacati sul DL di riforma della 26 convocato al rientro della pausa estiva della Giunta già nei primi giorni di settembre.