Assemblea SAF: un momento di confronto e crescita fra associati ma anche un modo per ribadire la unanime conferma dell’operato del gruppo dirigente

Oltre duecento persone venute da tutta la Sardegna hanno partecipato all’Assemblea convocata a Tramatza e voluta per presentare l’attività svolta dal nostro Sindacato in occasione del recente accordo sulle progressioni professionali.

Un occasione per sviscerare i problemi e capire fino in fondo i limiti e le difficoltà che si sono dovute affrontare per portare a casa un risultato che, in un momento di blocchi contrattuali e grande crisi, può essere definito “storico”, ma che non è privo di elementi che hanno creato polemiche e contrapposizioni.

In una lunga esposizione il Segretario Gavino Farina prima, ed il Presidente dell’Assemblea Guseppe Vacca, poi, hanno ripercorso le tappe seguite dal SAF per riuscire a portare “a casa” le risorse che hanno consentito le progressioni di quasi tutto il personale del CFVA. Rimarcando più volte i limiti imposti dalle norme, che non hanno consentito di migliorare alcuni aspetti dell’accordo, per noi fondamentali sin dal primo momento, che lo avrebbero reso certamente più equo e più giusto.

Pesanti critiche sono state espresse sul meccanismo delle valutazioni e su come sono state utilizzate, sulle decorrenze diverse delle Progressioni (che potrebbero produrre i loro effetti, oltre che sulla distribuzione degli arretrati anche sulla organizzazione gerarchica interna) e anche sugli effetti non certamente omogenei dell’accordo nelle diverse categorie.

Elementi che hanno creato tensioni che solo in parte sono destinate a spegnersi perché, è stato detto chiaramente in assemblea, qualche ricorso ci sarà sicuramente e prevedere oggi quale sarà l’effetto di un azione legale su quest’accordo è veramente molto difficile.

Noi definiamo questo accordo sulle progressioni come l’unico possibile. L’alternativa sarebbe potuta essere quella di non accettare le valutazioni, non considerare i titoli di studio ne l’anzianità e scegliere di restituire  le risorse, così come previsto dal decreto Tremonti. Con il risultato di rinunciare di fatto ad un piccolo aumento ed a un minimo di arretrati che però in una situazione generale di crisi e blocco dei contratti è un lusso che, a nostro parere, non ci possiamo permettere.

Una linea condivisa dall’Assemblea che ha approvato il nostro operato esprimendo sostegno e solidarietà al sindacato anche in vista delle prossime elezioni RSU. Non occorre dimenticare, è stato in fine ricordato, che questo accordo rappresenta un piccolo passo in avanti, che però sarà completo soltanto quando anche i colleghi,che oggi stanno a guardare e non usufruiscono delle progressioni, avranno come tutti gli altri, un piccolo aumento, un po’ di arretrati, e possibilmente un grado nuovo.