La maggioranza delle organizzazioni sindacali raggiungono l’accordo con il Coran: il SAF non firma quello che potrebbe essere l’ennesimo salto nel buio per il personale CFVA

In questa trattativa con il Coran, che non disponeva di specifiche risorse, vietate dal blocco dei contratti, avevamo chiesto per il personale CFVA quattro semplici cose: la certezza di progressioni per il personale che era rimasto fuori, la banca delle ore, l’aumento a 156 buoni pasto e un’indennità di reperibilità giornaliera anziché oraria.

Ieri sera si è firmato un contratto dove a parte 130 buoni pasto e banca delle ore che interessavano tutti i dipendenti, non si è voluto parlare di indennità di reperibilità e tanto meno di avere certezze sulle risorse disponibili per le progressioni professionali di chi finora è rimasto escluso.

In pratica il contratto finanzia una cifra “a scatola chiusa” di cui non si conosce l’entità (il Coran, nella seduta di ieri, ipotizzava soltanto la metà di quella necessaria) e che potrebbe lasciare sul campo ulteriori “morti” e “feriti”. Eppure si tratta di colleghi agenti che sono rimasti indietro rispetto al restante “contingente”, colleghi ispettori con 25 anni di servizio e ufficiali con oltre 30 che, perso questo treno, non ne avranno sicuramente degli altri per recuperare le differenze.

Per loro in pratica la Regione mette a disposizione una “manciata di briciole” senza preoccuparsi se queste saranno sufficienti o no per sfamare tutti. Un trattamento ben diverso rispetto a quello riservato ai dipendenti dell’Amministrazione centrale (di cui dovremmo far parte anche noi) che anche quando le progressioni costavano cifre molto superiori a quelle del Corpo (i famosi aumenti da 240 euro) non hanno escluso neppure un solo dipendente.

Sia ben chiaro non ci interessa una guerra fra poveri e ben vengano tutti i miglioramenti anche futuri che i dipendenti “civili” del comparto potranno avere, ma questo sistematico atteggiamento nei confronti del personale del Corpo non può essere più tollerato.

Il fatto che gli esclusi non saranno tanti e potranno essere considerati semplici “effetti collaterali” di un accordo contrattuale, come qualcuno ha sostenuto al tavolo delle trattative, è per noi inaccettabile. Abbiamo lottato, discusso, proposto modifiche, litigato fino alla fine e siamo certi di aver contribuito a migliorare un testo che in partenza escludeva quasi interamente il personale del Corpo Forestale, ma senza la certezza di risorse da parte dell’amministrazione abbiamo deciso di non firmare il contratto. Il contrario sarebbe stato, per il nostro modo di vedere le cose, vendere la pelle di pochi colleghi per qualche buono pasto. Ed a prescindere da nomi e cognomi delle “vittime” di oggi, questa è una inaccettabile regola che prima o poi ricadrà sulla testa di tutti.

13 agosto giornata di sciopero del personale CFVA

ci ritroviamo tutti in via Roma di fronte all’Assessorato della difesa dell’Ambiente a ricordare che nel comparto regione esistiamo anche noi

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